Le Macchine che Vincono la Morte – inizia il viaggio

Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno. (Guy de Maupassant)

Tempo fa, in un’epoca lontana anni luce dal restyling di questo sito, qualche post più sotto, girando la testa verso una strisciata di pastelli su carta da scenografia appesi a tre metri di parete, scrissi un articolo dal titolo “La Macchine che Vincono la Morte”.

Scrissi dei miei disegni, del racconto che ebbi a mente, scrissi di microstorie dedicate ad ogni “macchina” protagonista in questa storia… ma non avevo ancora individuato cosa potesse diventare questo progetto. Cioè, dargli una “forma”. Dare una forma alle cose è in sostanza il mio lavoro, necessita quindi di tempo – in questo caso ne è passato tanto, troppo per i tempi del design -, ma poco mi costa e poco mi costerebbe tenerlo ancora qui tra le mie mani e lasciarlo decantare negli anni, non è urgente, l’arte è necessaria ma non urgente. L’arte arriva quando l’autore decide sia giunto il momento. E comunque in questi giorni di quarantena mondiale tempo ce n’è per farne di cose, giusto?

Vi rimando all’articolo precedente per rileggervi le microstorie, la genesi e le caratteristiche di ogni <macchina> , ora il tempo è passato in fretta e questo progetto si è arricchito di nuova consapevolezza e di un sentire più nitido e completo.


E il momento di dare una svolta giunge proprio ora, stimolato da un dialogo con l’amico Giacinto De Palo e da una frase ascoltata durante un corso online con il grande Antonio Panìco, primo business coach in Italia. Panìco sostiene essere l’arte <l’unica espressione umana che aiuta a salvare il mondo>.

DADA – macchina della gioia


Senza soffermarmi sull’analisi linguistica di quest’ultima affermazione – altrimenti rischio che chiudiate tutto e ve ne torniate su Netflix odiando pesantemente me e il Supergiallo Blog – dico solo che, se vi concentrate sul significato profondo delle parole di Antonio Panìco, potrete comprendere finalmente che ogni manufatto artistico porta con sé un messaggio che eleva il tono del vostro vivere, vi tiene con sé e vi accompagna, vi ripaga degli eventi che subite come di quelli di cui siete protagonisti. L’arte non è quindi un punto di arrivo, l’arte è il viaggio del “fare”, il viaggio della costruzione. E’ il vero viaggio che eleva il tono dei nostri giorni.
Dopo queste parole ho quindi deciso di riprendere in mano questo progetto, un lavoro che per me ha un forte significato narrativo e di ricerca introspettiva. Adesso ne sento di nuovo il bisogno e, forse complice il periodo storico che l’umanità sta vivendo, lo sento ancora più urgente.

SE – macchina del coraggio

E in questo viaggio onirico le mie Macchine vivono di vita propria e vincono la paura, questa maledetta necessaria compagna di viaggio di una vita. Le Macchine vinceranno se alla paura anteporremo consapevolezza e volontà di essere, di agire, di costruire. Le Macchine saranno esse stesse l’opera, la consistenza della nostra forza operosa prima della resistenza, ben prima della scoperta, molto prima di ogni soluzione. Le Macchine vivranno la guerra vera e saranno la corazza forte contro ogni nostra paura. Le Macchine sono apparse sul pianeta terra per ritornare all’umanità la Memoria perduta, quella consapevolezza che sappiamo essersi affievolita con la perdita di molti valori primari (leggi qui).

SE – macchina del coraggio

Ciò che sta accadendo oggi a cavallo di una quarantena è proprio questo, lo spazio cambia e con esso il nostro sentire: Mi avrà la morte o mi avrà la vita? Che cosa voglio e chi sono io veramente? Quanto mi manca ora ciò che non mi ero mai accorto di avere? Dov’è casa mia? Sono da solo? C’è qualcuno lì fuori? Che cosa ho perso nella mia vita, cosa ho dimenticato lungo la strada?

NICO – Macchina delle storie e della memoria

Penso a Le Macchine che Vincono la Morte come il progetto ad oggi più bello e difficile a cui io abbia mai messo mano, e tutto questo tempo di decantazione mi è servito per capire che questo grande progetto racchiude tutte le risposte alle mie paure. Ho disegnato i soggetti di una storia umana e contemporanea ancora da raccontare, nella vitale e costante ricerca della consapevolezza.
Ora, come potete vedere da queste immagini render, le Macchine sono già state disegnate in 3D e definite sotto ogni aspetto tecnico e di costruzione scultorea per diventare oggetti parlanti, narratrici e testimoni di questo tempo forse troppo complesso ma indubbiamente prezioso, troppo prezioso per non passare alla storia ed essere scordato.

Perciò il prossimo passo sarà costruire le Macchine.
E il racconto.

DADA – macchina della gioia

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Demo Design Studio & Ceramics, presto inizieremo a raccontare.

DADA – macchina della gioia

Le Macchine che Vincono la Morte, 2015 – Demo Design Studio & Ceramics

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