Mese: Agosto 2017

Le macchine che vincono la morte

Tante le notti a disegnare, durante l'afosa estate di due anni fa, a volte in silenzio altre volte al suono di qualche musica che mi ha fatto viaggiare nel tempo e tra i ricordi. È stato il mio rifugio perché ne avevo bisogno, una capanna, una grotta fuori dal tempo presente. Ho pensato a tante cose, ai suoni che ha la memoria, agli uomini, alle donne, al nostro iniziare e al nostro finire, come se fossimo dominati - l'umanità - da un ciclo incessante, legato a qualcosa di regolare, quasi perpetuo ma impossibile a realizzarsi a causa della morte. Ho avuto una visione insomma, ho visto un mondo irreale fatto di soluzione ai desideri più profondi dell'umanità. Di tutta l'umanità, senza divisione tra umanità buona o cattiva, esseri umani su questa terra e basta. Niente giudizi e lo stesso carburante per tutti, la stessa idea e un unico desiderio per dare forma a quelle che ho chiamato "Macchine che vincono [...]
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Se vuoi costruire

Se vuoi costruire lo devi fare lentamente. Che non significa metterci tanto o poco, o andare piano, solo non devi farne sentire il rumore, a nessuno. Fuori non devono sentire le macchine, non devono afferrarne il senso, non devono sapere che pensi, non devono sentire che pendi, o che dipendi, nessuno deve sapere che piangi. Se vuoi costruire lo devi fare da architetto e devi esserne orgoglioso, e felice. Foto Markandré per Demo Ceramics, 2016 Se vuoi costruire devi lasciare andare le macchine, perchè le macchine sono la vita, tu devi amare le macchine che bruciano, che mescolano e che consumano, che fanno male, e devi fare fumo come fanno loro. Se vuoi costruire devi avere con te il metallo, la terra e la luna, se vuoi la notte te la devi comprare e portare a casa. Se vuoi costruire tieni le porte di casa ben chiuse a chiave. E non uscire. Foto Andrea Rinaldi per Demo Ceramics, 2016
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